© ph. Matteo Marioli

Un territorio: il suo desco, la sua cucina

La cucina, i prodotti della terra, e l’arte culinaria in generale sono sempre stati oggetto e soggetto d’arte e di letteratura dalla notte dei tempi.
Più raro, invece, che arte e letteratura si leghino con la cucina provinciale tipica di un territorio (che non è per forza popolare) o ancor più specifica di una piccola zona di esso.

A regalarci un testo che potesse testimoniare questo connubio almeno per la gastronomia bresciana ci hanno pensato Carla Boroni e Anna Bossini che, ormai qualche tempo fa, hanno dato alle stampe per Vannini Editrice il volume “La cucina bresciana fra arte e letteratura”.
Scrive Carla Boroni: “La cucina ha anche una connotazione antropologica. Pure quella bresciana? Certo. E anche se molti addetti ai lavori negano per il bresciano “segni distinti di una consolidata connotazione gastronomica”, ci sono elementi tali a metà fra il gastronomico e il sociologico da considerare imprescindibili per il nostro territorio”.

La provincia di Brescia è fra le più estese e popolose d’Italia, con le sue valli, la bassa pianura e i laghi, allunga i propri confini fino a territori che, fra loro hanno poco a che spartire. Eppure, dal Bagoss allo spiedo, dai casoncelli alla tinca al forno, passando per il bossolà, tutte le infinite tradizioni culinarie bresciane hanno un gusto riconoscibile, che le rende sorelle.
Il libro delle due autrici bresciane racconta l’evoluzione della gastronomia bresciana, il linguaggio della tavola che è cambiato nei secoli, le tavole d’autore che l’hanno ritratta e spunti di iconologia e antropologia per poterla interpretare.
Nella seconda parte trovano posto decine di ricette tipiche, suddivise per aree geografiche all’interno dello stesso territorio, nate intorno a prodotti della terra o del lago che raccontano storie antiche oggi poco conosciute.

© ph. Matteo Marioli

Alcuni piatti, invece, vengono ascritti dalle due autrici nell’alveo del patrimonio culinario comune come la minestra di lardo, l’insalata di nervetti, la torta di sangue di maiale, i tanti modi di cucinare erbe selvatiche e funghi, i dolci e uno degli alimenti base della cucina bresciana: la polenta.
Ci si conceda qui solo una piccola menzione: la polenta è forse uno degli alimenti trasversali a tutta la gastronomia bresciana.
Eppure, anche qui, basta variare il mais utilizzato di pochi chilometri, o acquistare da un altro mulino, per ottenere un sapore diverso.
Nel libro scoprirete che la polenta di Bagolino è diversa da quella di Tremosine, ma la farina non c’entra niente.

 

Titolo      La cucina bresciana tra arte e letteratura. Le ricette
Autore    Carla Boroni e Anna Bossini
Genere   Cucina, enogastronomia locale
Editore   Vannini Editrice

 

Condividi l'articolo