© ph. Matteo Marioli

Scarti di patate e rucola contro le malattie dei cereali

Sconfiggere le malattie di mais e frumento usando scarti di patate e rucola.
Si chiama SUSinCER, nome completo Sustainable use of bioactive compounds from Brassicaceae and Solananceae wastes for cereal crop protection, ed è il progetto coordinato dal CREA-cerealicoltura e colture industriali, sostenuto da Fondazione Cariplo nell’ambito dell’area ricerca scientifica, nato con l’obiettivo di migliorare la salubrità dei cereali con risorse agroindustriali riducendo quindi gli sprechi alimentari, secondo una strategia multidisciplinare di economia circolare.
Punto di forza è l’organizzazione strutturata in work packages trasversali e multiattoriali distribuiti sul territorio nazionale e sinergicamente in dialogo al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati.

IL PROGETTO E I SUOI OBIETTIVI
Il progetto SUSinCER è stato avviato nell’autunno del 2020.
La sperimentazione durerà tre anni ed è partita dall’individuazione delle varietà di patata da industria e coprodotti della filiera delle brassicaceae più idonei per composizione biochimica.
Dopo averne ottenuto scarti di lavorazione (bucce per le patate, residui della disoleazione delle radici e dei fusti per la rucola) ad alto valore aggiunto, (ricchissimi in biocomposti attivi quali glucosinolati, glicoalcaloidi, fenoli e flavonoidi, utili per la difesa della coltura stessa nei confronti degli stress biotici), il team scientifico si prefigge la realizzazione di miscele e formulati da utilizzare come risorsa nella difesa delle due colture maggiormente diffuse al mondo, mais e frumento.
In Italia, il mais è ampiamente coltivato nel Nord Italia, tra cui la Lombardia, regioni principalmente dedicate alla filiera zootecnica ma anche alla filiera alimentare, all’industria amidiera e alla produzione di biogas. Il mais è base essenziale per le produzioni alimentari di molte DOP/IGP, importanti per dare un valore al commercio del made in Italy nel mondo.
La produzione di frumento in Italia si estende su una superficie di circa mezzo milione di ettari. Il frumento è coltivato principalmente nelle regioni dell’Italia Centrale e Settentrionale, dove la Lombardia copre circa il 10% della produzione nazionale. Attività particolarmente intense riguardano in particolare le province di Mantova, Pavia, Cremona, e Brescia.

Partner della ricerca

Entrambi i creali sono facilmente soggetti agli attacchi di funghi e patogeni, che producono tossine dannose per la salute dell’uomo e degli animali. Sostastanze  nocive che nel 2019 hanno superato il limite consentito (4000 μg/kg) nel 77% dei campioni analizzati, segnale di una situazione sanitaria che richiede attenzione.
Ecco percé il team di SUSinCER è convinto che riducendo l’esposizione agli attacchi si dovrebbero ridurre anche le micotossine, ottenendo di conseguenza cereali più salubri.
Al termine della seperimentazione le nuove formulazioni ad alto potere antifungino verranno reintrodotte – sia in vitro sia in vivo – nella filiera a difesa delle produzioni cerealicole conciliando in tal modo un impatto ambientale ridotto con l’adozione di una difesa fitosanitaria più sostenibile.
«In effetti, lo svolgimento del progetto SUSinCER – spiega Carlotta Balconi, ricercatore CREA e coordinatore scientifico del progetto – grazie alla molteplicità delle expertises coinvolte, prospetta un avanzamento della ricerca in campo agroalimentare tramite l’utilizzo di molecole bioattive in un contesto di economia circolare e di chimica verde. In particolare, la caratterizzazione e la valorizzazione delle biomasse da colture industriali e il loro reimpiego in agricoltura sostenibile su colture cerealicole ampiamente coltivate nell’area lombarda, comporterà una ricaduta a favore delle filiere coinvolte; puntiamo molto alla condivisione dei risultati e dei metodi sviluppati con la comunità scientifica e con gli stakeholders».

Le fasi del progetto di ricerca SUSinCER

IL PUNTO DOPO IL LANCIO
La scommessa è stata lanciata un anno fa, il 25 settembre 2020, durante il kick off a cui hanno partecipato rappresentanti della comunità scientifica e degli stakeholders. Oggi a che punto è la ricerca?
«Nonostante le difficoltà dovute alla pandemia – spiega Carlotta Balconi – siamo comunque riusciti a raggiungere i primi due obiettivi (wp1 e wp2). Abbiamo terminato la prima parte del progetto. Sono stati estratti i composti dalle bucce di patata e dalle brassicaceae. Ora si sta avviando la seconda fase (wp3 3 wp4). E’ dunque in corso la valutazione delle proprietà bioattive dei composti estratti e che saranno oggetto di un convegno che stiamo organizzando».

Patate e rucola © ph. Matteo Marioli

VERSO UNA SOSTENIBILITÀ ECONOMICA E SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
La speranza è che una volta concluso il progetto di ricerca SUSinCER possa orientare le produzioni cerealicole verso una gestione a ridotto impatto ambientale e una difesa fitosanitaria più sostenibile.
Un’opportunità in più, dunque, per gli agricoltori che puntano a produzioni biologiche che a oggi non dispongono di validi biofungicidi a basso impatto ambientale, per i consumatori, sempre più attenti alla sostenibilità del prodotto acquistato e per le aziende che producono fertilizzanti, interessate a sviluppare nuovi prodotti in grado di incrementare il valore economico e ambientale dei propri scarti industriali.

 

LO SAPEVATE CHE il CREA è il principale ente di ricerca italiano dedicato alle filiere agroalimentari.
Nasce nel 2015, dalla fusione di CRA (Consiglio per la Ricerca Agraria) e INEA (Istituto Nazionale di Economia Agraria), due istituzioni nazionali attive dalla metà del secolo scorso.  Oggi opera come persona giuridica di diritto pubblico ed è vigilato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo (Mipaaft). Può contare sull’apporto di oltre 2.000 addetti metà dei quali sono ricercatori e tecnologi e 12 centri di ricerca (6 relativi a specifiche filiere e 6 dedicati a temi orizzontali). La sua attività scientifica copre le colture agricole, il bestiame, la pesca, la silvicoltura, l’agroindustria, le scienze alimentari e la socio-economia.  Per maggiori info www.crea.gov.it

 

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