@ ph. W. Casalini

Eggnog, il drink per le feste

L’Eggnog @ ph. W. Casalini

Ed eccoci arrivati anche quest’anno all’approssimarsi del periodo delle feste e come ogni anno inizia l’annoso dilemma: cosa presentare sulla tavola per rendere i nostri pranzi unici ed indimenticabili per gli ospiti.
Di seguito vi presentiamo una ricetta semplice per concludere in bellezza le vostre serate natalizie da sorseggiare in compagnia di amici e parenti, offrendo un drink, a base du uova crude, che darà il giusto tocco di originalità e vi cullerà dolcemente verso un clima di gioia e convivialità.
Il cocktail di cui vi vogliamo raccontare è l’eggnog, nella versione analcolica, o brandy eggnog in quella alcolica.
In questo articolo vi indicheremo come fare. Ci aiuterà William Casalini, bartender bresciano, che da questo mese collaboretà con noi, animando questa rubrica per stupirci con ricette da bere e non da mangiare.
Vediamo allora di cosa si tratta e come si prepara un eggnog che fin dal 1700 questo cocktail viene servito durante le festività natalizie, specialmente nei paesi anglosassoni, per concludere un banchetto; era usanza infatti che il capofamiglia lo offrisse ai propri commensali in segno di affetto e di augurio. Un drink corroborante che può essere servito anche come alternativa ad una merenda o ad una colazione, nelle fredde giornate invernali, grazie al suo effetto rinvigorente ed energetico.

PRIMA, PERO’, UN PO’ DI STORIA
L’eggnog, come drink, nasce a Londra, in Inghilterra, nel 1700 ad opera di un barista di nome Carl Joannessons. Dall’Inghilterra si diffuse poi in tutte le colonie, specialmente negli Stati Uniti dove, intorno alla prima metà dell’Ottocento, la ricetta venne codificata grazie a Jerry Thomas, il papà di tutti i bartender, nel suo libro intitolato How to mix drinks or The bon-vivant’s companion, considerato laBibbia” dei drink.
Gli ingredienti principali dell’eggnog, noto anche come lait de poule o latte di gallina, sono latte, uova, noce moscata o altre spezie quali la cannella come alternativa.

Versione alcolica dell’Eggnog @ ph. W. Casalini

L’eggnog è stato per lungo tempo un cocktail inserito nel ricettario IBA (International Bartending Association, l’ente che ciclicamente si propone di stilare una lista dei principali cocktails mondiali codificando ricette, bicchieri e guarnizioni) venendone escluso solo nel 2011. Nella sua versione alcolica si può aggiungere brandy, cognac, whisky o rum secondo le proprie preferenze e può essere servito sia freddo che caldo (in questo caso ricorda molto uno zabaione) utilizzando come bicchiere di servizio un tumbler alto (un bicchiere alto e capiente).

ECCO COME FARE UN EGGNOG A REGOLA D’ARTE
Questa è la ricetta ufficiale IBA del brandy eggnog:

INGREDIENTI
• 4 cl di brandy
• 5 cl di latte
• 3 cl di sciroppo di zucchero
• 1 tuorlo d’uovo
• Noce moscata per decorare

PREPARAZIONE
Versare in uno shaker pieno di ghiaccio per ¾ della capienza il brandy, il latte, lo sciroppo di zucchero ed il tuorlo d’uovo ed agitare energicamente per 7-8 secondi. Versare tutto il contenuto dello shaker in un tumbler alto e spolverizzare con della noce moscata

Ecco servito il nostro eggnog @ ph. W. Casalini

I consigli del barman:

• Lo sciroppo di zucchero si trova oggi facilmente in commercio ma se volete prepararlo da soli versate in un pentolino una quantità di acqua corrispondente alla metà del peso dello zucchero, fate sciogliere a fuoco dolce e lasciatelo raffreddare, si conserva a lungo anche fuori dal frigorifero.
• Provate a variare il distillato con cui preparare il drink; cognac, brandy, rum, whisky vanno benissimo ma anche tequila, grappa, marsala o addirittura birra possono essere un’ottima alternativa.
• Anche le spezie si possono sostituire o mixare: La cannella per un drink natalizio, del pepe, zenzero o del curry per un tocco più esotico.
• Se non disponete di uno shaker preparate il tutto con l’utilizzo di un mini pimer o con la funzione pulse di un normale frullatore (in entrambi i casi il ghiaccio verrà aggiunto successivamente), prestando attenzione a non montare troppo il latte.
• Ed infine, perché non provare la versione calda? Dopo aver amalgamato bene il tutto riscaldate a fuoco basso per un effetto energetico e corroborante.

William Casalini @ ph. Archivio W. Casalini

CHI E’ WILLIAM CASALINI
Bartender di professione da oltre venticinque anni. Un mondo, quello del cocktail & drink, in continua evoluzione.
William ha trascorso “una vita” alla ricerca di esperienze sensoriali, visive, olfattive, che potessero dargli quell’adrenalina che ogni giorno fa pensare di aver intrapreso il giusto percorso professionale. E c’è riuscito.
Ha iniziato la sua carriera nei locali della provincia di Brescia, l’innata curiosità e la voglia di imparare lo hanno portano ad un percorso di crescita in Italia ed all’estero, con un occhio sempre puntato alle nuove tendenze del mercato. L’avvicinamento al mondo del caffè, al vino ed alle realtà brassicole hanno poi completato una conoscenza a 360° del mondo legato al beverage.
Cosa gli piace fare? Leggere, studiare, ha imparato ad imparare ed essere curioso, oltre che a godersi casa sua con moglie, tre cani, tre gatti ed una tartaruga….. Ah già, anche due figli!!!

 

 

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