© ph. Matteo Marioli

La spesa di dicembre

Il mese di dicembre accende le luci delle festività in cui è facile abbandonare i buoni propositi concedendosi a tavola qualche “sgarro”. Ma anche le temperature diventano più rigide e dobbiamo fare i conti con qualche malanno di stagione.
Ecco perché nella lista della spesa di dicembre possiamo contrastare gli effetti negativi arrichendo i nostri carrelli della spesa aggiungendo ortaggi e frutta tipica dell’inverno sana e saporita, perfetta per affrontare al meglio il freddo, le malattie di stagione, ma anche per affrontare le festività senza appesantirci. Approfittiamo, quindi, di tutti i generi di cavoli e broccoli, consumate tutti i tipi di agrumi, profumatissimi e al massimo della loro maturazione, fonte importante di vitamina C; perfetti anche kiwi, pere e mele. Tra i regali dell’orto si trovano vere delizie molto amate dai bresciani come i capulì e i remulass. Lasciatevi tentare anche dal gusto delicato della radice di prezzemolo o da quella decisa di Mairano (Bs). Per chidere in bellezza pranzi e cene, non fatevi mancare in tavola frutta secca… e a proposito di golosità, per chi non l’avesse ancora assaggiato, farevi tentare dal Bossolà il dolce tradizionale delle feste bresciano, una sorta di ciambella ma molto più soffice.

Le noci © ph. Matteo Marioli

LE NOCI, CUORE E CERVELLO PER LA NOSTRA SALUTE
Inseparabili compagne delle festività natalzie, da sgranocchiare nei pomeriggi davanti al camino o dopo i grandi cenoni, le noci evocano
convivialità e allegria. Pà e nùs, mangià da spùs (pane e noci, mangiare da sposi) dicevano i nostri nonni… Purché mangiate nelle dosi corrette, fanno bene all’umore, proteggono il cuore e potenziano le difese immunitarie. Sono ricche di  vitamina E e B, potassio, magnesio, fibre, ferro, zinco, fosforo e acidi polinsaturi. Le noci, inoltre, sono importanti fonti di Omega 3, quindi preziose alleate soprattutto di chi non mangia il pesce. Basterebbe consumarne 3 o 4 al giorno.
Secondo Plinio il vecchio furono i greci ad introdurre questa pianta in Italia ma, prima di loro, furono i persiani a diffonderla in Europa.
Fra tutti i tipi di frutta a guscio le noci sono tra le più studiate perché  sono sinonimo di benessere, un toccasana per la nostra salute.

Fanno bene all’umore, proteggono il cuore e potenziano le difese immunitarie © ph. Matteo Marioli

Si raccolgono in autunno, ma si consumano di solito quando sono ben secche e sono sempre più apprezzate non solo come frutta in guscio da servire a fine pasto. Oltre che per salse e ripieni, le noci sono ottime in aggiunta a insalate di rucola e radicchio o, più in generale, in accompagnamento a formaggi freschi e stagionati.

© ph. Matteo Marioli

Dal guscio grande, con il loro sapore intenso e aromatico le noci comuni si prestano ad arricchire moltissimi piatti, salati o dolci. Questi frutti sono però utilizzati principalmente per la creazione di dolci e inseriti in prodotti lievitati come pane o biscotti. Dal seme, poi, si può ottenere anche un ottimo olio, con spremitura a freddo del gheriglio essiccato che un tempo serviiva per condire, pulire i mobili e accendere i lumini.Infine ricordiamo che dal mallo della noce nasce un liquore molto popolare in alcune regioni d’ltalia: il Nocino. Un digestivo che si produce anche nel bresciano, perché anche questo territorio, le sue valli, è ricco di noci. In particolate in Valle Sabbia dove un tempo le noci erano considerate un alimento prezioso per i contadini, considerato cibo al pari del pane. Cosa resta oggi di quella tradizione? Poco e forse ancora qualche contadino armato di rastrello, rimesta sul solaio le noci fresche per farle essicare.
Conservazione e qualità  a causa del loro alto contenuto di grassi, le noci tendono ad ossidarsi abbastanza rapidamente quindi è importante sceglierle con il guscio e conservarle in un barattolo chiuso ermeticamente in un luogo fresco, asciutto e buio. Scegliete sempre le noci più pesanti e piene e quelle con gusci sani, senza crepe o buchi.

SOFFICE COME UNA NUVOLA, IL BOSSOLÁ BRESCIANO

L’attesa, dunque, è finita. Lasciatevi tentare da questo dolce tipico delle festività natalizie bresciano, buono tutto l’anno.
Lasciamo che la lama del coltello affondi nella morbida, soffice ciambella… senza opporre resistenza. Un dolce la cui evoluzione ha fatto in modo che diventasse una preparazione raffinata e sempre più apprezzata.
Ispirandosi alla tradizione dei dolci locali, anche la Pasticceria Tacconi propone ricette antiche e tipiche del territorio come il Bossolà ed è tra i sostenitori della realizzazione di un libro fresco di stampa che siamo certi contribuirà ad animare il dibattito e a mantenere viva la tradizione. Si tratta del volume “Il Bossolà di Brescia. Storia, realtà e futuro del dolce tipico bresciano d’eccellenza” di Giovanni Brondi e Marino Marini, edito da Grafo. Un volume, a dire degli autori, che nel ripercorrere la storia del Bossolà punta a promuovere e valorizzare questa specialità gastronomica, non solo fuori le mura della provincia bresciana. Cliccate qui o sulla foto per scoprire la ricetta

Il Bossolà bresciano © ph. Pasticceria Tacconi

 

 

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